Il ritorno dal lungo viaggio e il bisogno di nominare le cose in una casa dismessa, in un universo fatto di umanità distante: quando pare che sia già troppo tardi e si arriva in extremis, agli sgoccioli, nel proprio Paese. Le cose mute ci guardano, e la tua nazione ha il bisogno di essere una nominazione, un amore da richiamare al petto. Affrontando quel passo rischioso che lo scrittore Mario Benedetti ha chiamato dis-esilio, con uno sguardo che si fissa tra i filari di una campagna irreale o nelle opere di Cy Twombly prese a pretesto, questa raccolta è la possibilità che un ritorno a casa da estraneo prenda forma e finisca, idealmente nel passaggio di testimone tra un padre e un figlio.
“Nominazioni. Poesie dal ritorno”, Ladolfi editore, novembre 2016, con una nota di Guido Mattia Gallerani
ISBN: 978-88-6644-300-1
Anteprime: Nuovi Argomenti – Le parole e le cose – Poetarum Silva
Recensioni (in aggiornamento): Corriere della Sera (ed. toscana)
“Quello di Alessandro Raveggi emerge come un itinerario privato in lotta con un luogo originario di cui si sono perse le coordinate, eppure coltiva una sua naturale inclinazione a una coralità generale, a un mutamento sociale del nostro tempo che trova nella sua generazione il suo referente più reale, il suo “personaggio” collettivo. Dapprima, tra le righe si legge più volte il rifiuto di costringersi nella dimensione del minuscolo, della larva, chiusa al pericolo e alla linea in fuga dal mondo. Un simbolismo che non è automatico, preso com’è dalla dimensione della poesia e dal suo stato attuale, improntato a un ri- flesso di reazione, a una manovra di difesa, davanti al mondo contemporaneo. Si tratta piuttosto di un punto di partenza che, dal biografico, trasla nel letterario, per costituire il fondo da cui la poesia nasce e forma le sue sporgenze, le sue incursioni di senso spesso liberatorie.” (Dalla nota di Guido Mattia Gallerani)