La zona incerta / “Come uccidere i giovani.”

Da oggi, voglio aprire una nuova categoria, La zona incerta, dove raccolgo ed espongo materiali legati al romanzo che sto scrivendo: senza voler calcare troppo la mano, e svelare molto di un qualcosa che sta scrivendosi silenziosamente, a porte chiuse. È un processo reticente, perché legato ad un particolare periodo di “zona incerta” (una parte del cervello ancora sconosciuta dai medici, ma che pare legata al dolore e all’attività viscerale) della mia adolescenza. L’adolescenza apparentemente florida della mia generazione di nati negli anni ’80. Inizio con la segnalazione di questo articolo di Umberto Eco, e cito:

“Avremo così un Paese senza quasi più giovani e moltissimi anziani, floridi e vegeti, intenti a erigere monumenti ai caduti e a celebrare chi ha dato generosamente la vita per la Patria. Ma chi lavorerà per pagar loro le pensioni? Gli immigrati, desiderosissimi di acquistare la cittadinanza italiana, ansiosi di faticare a basso costo e in nero e portati, per antiche tare, a morire entro i cinquant’anni, facendo così largo ad altra forza lavoro più fresca.”

Sì, il romanzo gira attorno al “come uccidere i giovani” tipicamente italiano, (o meglio, al come stimolare un fratricidio decennale a vantaggio delle élite ottuagenarie) e prende il 1992 come annus horribilis di partenza. Se nel primo romanzo, ancora in corso di valutazione presso editori (dopo mille prime e seconde letture, rifiuti, “blocchi” e risposte ambigue, per il bimbo bizzoso di 620k battute), parlavo principalmente di immigrati, qui parlo dei giovani italiani – attraverso tre personaggi – destinati a invecchiare male: nel giro di pochi anni, senza lavoro, pensione, futuro. Parlo anche, o almeno ci provo, del loro ambiguo rapporto con i genitori, tra dipendenza, non solo economica, e conflitto, non solo ideologico.

Un argomento già toccato in Habeas corpus, una raccolta in fieri di poesie sulla precarietà dei corpi e dei soggetti, scritte dal 2007 ad oggi, già anticipata in piccoli estratti su Nazione Indiana, il verri, Poesia e Versodove, e di cui uscirà la prima parte, “La trasfigurazione degli animali in bestie”, per Transeuropa edizioni, a febbraio.

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