“Ricevendo continuamente tecnologie ci poniamo nei loro confronti come altrettanti servomeccanismi. È per questo che per poterle usare dobbiamo servire questi oggetti, queste estensioni di noi stessi, come fossero dei o religioni minori. Un indiano è il servomeccanismo della sua canoa, come un cowboy del suo cavallo o un dirigente del suo orologio. Sul piano fisiologico, l’uomo è perpetuamente modificato dall’uso normale della tecnologia (o del proprio corpo variamente esteso) e trova a sua volta modi sempre nuovi per modificarla. Diventa insomma, per così dire, l’organo sessuale del mondo della macchina, come lo è l’ape per il mondo vegetale; gli permette il processo fecondativo e l’evoluzione di nuove forme” [Marshall McLuhan, Understanding Media, 1964]
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“l’uomo è perpetuamente modificato dall’uso normale della tecnologia”: oggi dovremmo sapere quanto è vera questa affermazione (anche se bisogna andare oltre la suggestione provocatoria e comprendere la radicale rivoluzione che comporta, rivoluzione di mentalità prima di tutto)!
saluti
Un libro rivoluzionario, secondo me, Understanding Media. Ma molti non sono d’accordo. L’altro giorno ho trovato non so più in che libro la seguente definizione di McLuhan, che mi ha fatto ribaltare: “un astuto volgarizzatore delle tesi della Scuola di Francoforte”. Boh.