“Il consumatore dev’essere un uomo leggero, infantile, volubile, curioso, giocherellone, credulo. Il compratore è sostanzialmente una fanciulla. S’infrange il monoteismo, col Padre che dà, non prende; s’infrange con i suoi domini storici della piccola borghesia occidentale e rossa, lasciando il posto a un politeismo di Beni donati da un Padre che non vuole farsi imitare? Del resto, nel cuore della civiltà europea e americana, chi dissente dalle sue regole, istintivamente precorre i tempi, rinunciando per prima cosa alla dignità virile, cioè dissociandosi dal padre: tutta la gioventù dissenziente si veste, si muove, si comporta in modo che, prima di tutto, si distingue dal modo di vivere fascista, o potenzialmente fascista, nei paesi imperialisti: la mancanza di dignità nel vestire, anzi la scelta ben determinata di vestiti da buffoni, la debolezza muscolare, i capelli lunghi come le donne, il pacifismo, l’indegna ansia di accattonaggio, l’aspirazione a dormire in grotte, in piccionaie, in cantine, o sotto i ponti. Un giovane dissenziente è privo di dignità virile come un Raccoglitore dell’America Latina che vaga per la foresta, e caca dove si trova, come le adorabili bestie.”